Sono salentino anch’io ma sono cresciuto “in giro”, e da relativamente pochi anni vivo a Lecce. Quindi ho uno sguardo un po’ distaccato.
La mia impressione e’ che da queste parti solo chi e’ andato in guerra si e’ accorto di quello che stava succedendo. Qui non ci sono piu’ i busti del duce, ma le scritte fasciste sul palazzo della questura ci sono ancora! E nessuno si e’ preoccupato di toglierle perche’ probabilmente non si sono nemmeno accorti che ce le hanno messe.
Occorre anche tenere presente che nel Salento i tedeschi non hanno avuto tempo di fare danni. Poco piu’ a Nord, nel barese, gia’ le cose sono andate in maniera diversa. Il contesto storico, dal punto di vista dell’imprenditore agricolo, era proprio quello: il caos. E mi sembra del tutto normale che nel caos egli cercasse di salvare il raccolto.
Insomma, se la frase non e’ vera mi sembra senz’altro verosimile.
Non per questo mi privero’ del Five Roses. Non so chi ha scritto il libro, capisco che possa dare fastidio che si parli del periodo post-armistizio senza menzionare l’invasione tedesca e la Resistenza, ma il “terroir” e’ proprio questo.